Maja Ruznic
Maja Ruznic (1983, Bosnia ed Erzegovina) emigra assieme alla famiglia negli Stati Uniti nel 1995, stabilendosi sulla costa occidentale. Ha studiato all’Università della California, Berkeley, e ricevuto il Master of Fine Arts al California College of the Arts.
La biografia spesso citata dell’artista, che la ritrae come una rifugiata sfuggita alla guerra in Bosnia, rappresenta solo l’inizio del suo viaggio. Maja Ruznic è un’artista prolifica e attiva, principalmente una pittrice, una narratrice che evoca la forma e la narrativa dal minerale macinato, dall’olio spalmato e dalla tela macchiata. I suoi vividi dipinti parlano da soli, raffigurando figure che sembrano emergere dalle caverne della storia umana, dai loro stessi supporti e in qualche modo dai ricordi dello spettatore. Questi dipinti violano qualcosa di intrinsecamente umano e Ruznic ci guida abilmente con umorismo nero e rappresentazioni complesse, non diversamente dal pungente, ma toccante documentario 3-D di Werner Herzog che raffigura le immagini dipinte più antiche del mondo.
Tra le sue mostre: “Hi Woman! La notizia del futuro”, a cura di Francesco Bonami, Museo di Palazzo Pretorio, Prato, 2021; “In the Sliver of the Sun: Maja Ruznic”, Harwood Museum of Art, Taos, 2021; “Parallax: A RAiR Connection Exhibition”, Roswell Museum and Art Center, 2018; “Sincerely Yours”, Torrance Art Museum, 2015. Nel 2018 ha ricevuto l’Hopper Prize. I suoi lavori sono inclusi in collezioni di musei, come il Dallas Art Museum e l’EMMA – Espoo Museum of Modern Art. Del suo lavoro è stato scritto ampiamente, in particolare su ArtMaze Magazine, Juxtapoz, San Francisco Bay Guardian, Studio Visit Magazine e due volte in New American Paintings, inclusa la copertina scelta dalla curatrice Anne Ellegood.
Maja Ruznic (1983, Bosnia ed Erzegovina) emigra assieme alla famiglia negli Stati Uniti nel 1995, stabilendosi sulla costa occidentale. Ha studiato all’Università della California, Berkeley, e ricevuto il Master of Fine Arts al California College of the Arts.
La biografia spesso citata dell’artista, che la ritrae come una rifugiata sfuggita alla guerra in Bosnia, rappresenta solo l’inizio del suo viaggio. Maja Ruznic è un’artista prolifica e attiva, principalmente una pittrice, una narratrice che evoca la forma e la narrativa dal minerale macinato, dall’olio spalmato e dalla tela macchiata. I suoi vividi dipinti parlano da soli, raffigurando figure che sembrano emergere dalle caverne della storia umana, dai loro stessi supporti e in qualche modo dai ricordi dello spettatore. Questi dipinti violano qualcosa di intrinsecamente umano e Ruznic ci guida abilmente con umorismo nero e rappresentazioni complesse, non diversamente dal pungente, ma toccante documentario 3-D di Werner Herzog che raffigura le immagini dipinte più antiche del mondo.
Tra le sue mostre: “Hi Woman! La notizia del futuro”, a cura di Francesco Bonami, Museo di Palazzo Pretorio, Prato, 2021; “In the Sliver of the Sun: Maja Ruznic”, Harwood Museum of Art, Taos, 2021; “Parallax: A RAiR Connection Exhibition”, Roswell Museum and Art Center, 2018; “Sincerely Yours”, Torrance Art Museum, 2015. Nel 2018 ha ricevuto l’Hopper Prize. I suoi lavori sono inclusi in collezioni di musei, come il Dallas Art Museum e l’EMMA – Espoo Museum of Modern Art. Del suo lavoro è stato scritto ampiamente, in particolare su ArtMaze Magazine, Juxtapoz, San Francisco Bay Guardian, Studio Visit Magazine e due volte in New American Paintings, inclusa la copertina scelta dalla curatrice Anne Ellegood.

- Maja Ruznic, Grandmother (Red Hands)Gouache on paper
26.7 x 17.8 cm
10 1/2 x 7 in - Maja Ruznic, Mother (Milk)
- Maja Ruznic, Mother (Yellow Light)
- Maja Ruznic, Daughter (Green Light)
