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La galleria Secci è lieta di annunciare la mostra personale di Mateusz Choróbski a Milano, che aprirà presso NOVO in Via Olmetto 1, il 9 marzo 2023 (11:00 – 19:00). La mostra, curata da Pier Paolo Pancotto nello spazio sperimentale della galleria, si terrà fino al 27 maggio, 2023. La galleria è inoltre lieta di annunciare che, in contemporanea alla mostra personale di Mateusz Choróbski, l’artista inaugurerà un progetto site-specific presso la Fabbrica del Vapore (Via Giulio Cesare Procaccini 4).
In entrambi i casi, la ricerca sulla luce e sulla misurazione del tempo diventano strumenti cardine per indagare la pratica artistica di Choróbski. Mentre presso la galleria gli oggetti si muovono in senso orario, quelli all’interno de la Fabbrica del Vapore si muovono in senso anti-orario. L’una è dedicata ad oggetti fisici in uno spazio privato, l’altra alla luce in uno spazio pubblico. Le due mostre sono connesse sia a livello concettuale che a livello di medium.
La forma dell’oggetto Day Wage di Mateusz Choróbski presente in mostra, riflette la convinzione disillusa della gerarchia sociale, una divisione tra chi occupa gli strati “superiori” e, “inferiori” della società. Si tratta di un cilindro realizzato con rifiuti di cemento provenienti da un cantiere edile nel livello superiore e con monete di ottone fuso del valore nominale di 0,01 PLN nella parte inferiore, il cui totale equivale al “salario minimo” giornaliero previsto dalla legge polacca.
Quest’opera, visivamente austera, incarna in modo sintetico la maggior parte dei temi che affascinano l’artista: il capitale che determina un sistema di stratificazione, il tenore di vita e le barriere dell’esclusione economica; il potere disciplinare che regola la società; l’analitica che crea un fantasma della media – il tutto sullo sfondo del tardo capitalismo.
Oltre alle ovvie associazioni con il risparmio del budget domestico, l’accumulo di capitale e la divisione sproporzionata delle risorse, la forma dell’oggetto richiama alla mente un frammento di grafico a barre, un’immagine sintomatica dell’estetica tipicamente sterile delle statistiche. Da un lato, le statistiche rappresentano l’omogeneità, sradicando l’individualità per eseguire le loro procedure analitiche. Dall’altro, ancorano l’astrazione alla realtà creando un senso di inconfutabilità dei numeri che modellano il modo in cui vediamo noi stessi e il mondo che ci circonda, annullando la distinzione tra una persona individuale e dati uniformi, che non richiedono alcuna empatia da parte nostra.
Mateusz Choróbski nato a Radomsko, in Polonia, nel 1987. Attualmente vive e lavora a Varsavia. Nelle sue attività artistiche, Mateusz Choróbski mette alla prova varie gamme e scale di espressione artistica, dai cortometraggi agli arrangiamenti complessi in gallerie d’arte o attività contestuali in spazi pubblici. Un aspetto significativo del suo lavoro è la consapevolezza della relazione, incluso lo spazio di visualizzazione delle immagini, che è evidente nei temi esplorati da lui e influenza la natura specifica della sua creatività. Le sue opere sono state esposte: La Fondazione, Roma (2019); Contemporary Art Center Labirynt, Lublin (2019); Wschód, Varsavia (2019); Neue Alte Brücke, Frankfurt & Union Pacific, London & Wschód, Varsavia (2018); Les Bains Douches, Alençon (2017); Kronika Center for Contemporary Art, Bytom (2016); Contemporary Art Center Arsenał, Białystok (2015); Another Vacant Space, Berlino (2013).
Pier Paolo Pancotto è il curatore del programma espositivo dell’Art Club a Villa Medici – Accademia di Francia a Roma.
La galleria Secci è lieta di annunciare la mostra personale di Mateusz Choróbski a Milano, che aprirà presso NOVO in Via Olmetto 1, il 9 marzo 2023 (11:00 – 19:00). La mostra, curata da Pier Paolo Pancotto nello spazio sperimentale della galleria, si terrà fino al 27 maggio, 2023. La galleria è inoltre lieta di annunciare che, in contemporanea alla mostra personale di Mateusz Choróbski, l’artista inaugurerà un progetto site-specific presso la Fabbrica del Vapore (Via Giulio Cesare Procaccini 4).
In entrambi i casi, la ricerca sulla luce e sulla misurazione del tempo diventano strumenti cardine per indagare la pratica artistica di Choróbski. Mentre presso la galleria gli oggetti si muovono in senso orario, quelli all’interno de la Fabbrica del Vapore si muovono in senso anti-orario. L’una è dedicata ad oggetti fisici in uno spazio privato, l’altra alla luce in uno spazio pubblico. Le due mostre sono connesse sia a livello concettuale che a livello di medium.
La forma dell’oggetto Day Wage di Mateusz Choróbski presente in mostra, riflette la convinzione disillusa della gerarchia sociale, una divisione tra chi occupa gli strati “superiori” e, “inferiori” della società. Si tratta di un cilindro realizzato con rifiuti di cemento provenienti da un cantiere edile nel livello superiore e con monete di ottone fuso del valore nominale di 0,01 PLN nella parte inferiore, il cui totale equivale al “salario minimo” giornaliero previsto dalla legge polacca.
Quest’opera, visivamente austera, incarna in modo sintetico la maggior parte dei temi che affascinano l’artista: il capitale che determina un sistema di stratificazione, il tenore di vita e le barriere dell’esclusione economica; il potere disciplinare che regola la società; l’analitica che crea un fantasma della media – il tutto sullo sfondo del tardo capitalismo.
Oltre alle ovvie associazioni con il risparmio del budget domestico, l’accumulo di capitale e la divisione sproporzionata delle risorse, la forma dell’oggetto richiama alla mente un frammento di grafico a barre, un’immagine sintomatica dell’estetica tipicamente sterile delle statistiche. Da un lato, le statistiche rappresentano l’omogeneità, sradicando l’individualità per eseguire le loro procedure analitiche. Dall’altro, ancorano l’astrazione alla realtà creando un senso di inconfutabilità dei numeri che modellano il modo in cui vediamo noi stessi e il mondo che ci circonda, annullando la distinzione tra una persona individuale e dati uniformi, che non richiedono alcuna empatia da parte nostra.
Mateusz Choróbski nato a Radomsko, in Polonia, nel 1987. Attualmente vive e lavora a Varsavia. Nelle sue attività artistiche, Mateusz Choróbski mette alla prova varie gamme e scale di espressione artistica, dai cortometraggi agli arrangiamenti complessi in gallerie d’arte o attività contestuali in spazi pubblici. Un aspetto significativo del suo lavoro è la consapevolezza della relazione, incluso lo spazio di visualizzazione delle immagini, che è evidente nei temi esplorati da lui e influenza la natura specifica della sua creatività. Le sue opere sono state esposte: La Fondazione, Roma (2019); Contemporary Art Center Labirynt, Lublin (2019); Wschód, Varsavia (2019); Neue Alte Brücke, Frankfurt & Union Pacific, London & Wschód, Varsavia (2018); Les Bains Douches, Alençon (2017); Kronika Center for Contemporary Art, Bytom (2016); Contemporary Art Center Arsenał, Białystok (2015); Another Vacant Space, Berlino (2013).
Pier Paolo Pancotto è il curatore del programma espositivo dell’Art Club a Villa Medici – Accademia di Francia a Roma.