Daniel Crews-Chubb and Kevin Francis Gray
La galleria Eduardo Secci è lieta di presentare la bipersonale “Daniel Crews-Chubb e Kevin Francis Gray”, a cura di Pier Paolo Pancotto, negli spazi espositivi di Milano(via Bernardino Zenale 3), dall’1 aprile al 20 maggio 2022. La mostra inaugura in concomitanza della fiera d’arte miart(dall’1 al 3 aprile 2022), a cui Eduardo Secci partecipa dedicando lo stand proprio ai due artisti.
La poetica diDaniel Crews-Chubbscaturisce dalla reiterazione di motivi figurativi che diventano strumento di indagine dell’atto stesso del dipingere. I suoi soggetti – ampiamente ispirati da raffigurazioni di diverse culture appartenenti a varie epoche -, si contraddistinguono per le pose avvolgenti e possono alludere a più riferimenti, che spaziano dalle antiche sculture di divinità, alle action figurecon cui giocava da bambino fino ad espressioni del contemporaneo. L’artista interviene per numerosi strati su tele ruvide, grattando e utilizzando olio, acrilico, pittura spray, sabbia, carboncino e pastello. La superficie, definita da un lungo processo di stratificazioni, è per lui importante quanto l’immagine rappresentata.
Nell’esplorare la figura umana, Kevin Francis Graysi concentra invece sulla dimensione tattile del marmo trasmettendo un senso di delicatezza nell’abilità di plasmarlo, che rivela la volontà di sollecitare riflessioni intime. Scolpendo membra velate e volti dai tratti enfatizzati, agisce in uno spazio liminale tra astrazione e figurazione, movimento e stasi. Il suo vasto immaginario attinge ad una personale eredità culturale, unita a richiami letterari e filosofici.
L’occasione pone in dialogo le opere pittoriche di Daniel Crews-Chubb e scultoree di Kevin Francis Gray, caratterizzate da un vocabolario visivo comune che unisce il figurativo e l’astratto. Attraverso tecniche diverse, i lavori del pittore inglese e dello scultore irlandese sviscerano la materia stimolando forti introspezioni psicologiche. L’osservatore viene così incoraggiato a contemplarli intensamente e ad immergersi nei loro volumi, incavi e dettagli, lasciandosi trasportare in un vorticoso percorso di miti, apparizioni che si palesano per poi scomparire, colori ed elaborate texture.
La galleria Eduardo Secci è lieta di presentare la bipersonale “Daniel Crews-Chubb e Kevin Francis Gray”, a cura di Pier Paolo Pancotto, negli spazi espositivi di Milano(via Bernardino Zenale 3), dall’1 aprile al 20 maggio 2022. La mostra inaugura in concomitanza della fiera d’arte miart(dall’1 al 3 aprile 2022), a cui Eduardo Secci partecipa dedicando lo stand proprio ai due artisti.
La poetica diDaniel Crews-Chubbscaturisce dalla reiterazione di motivi figurativi che diventano strumento di indagine dell’atto stesso del dipingere. I suoi soggetti – ampiamente ispirati da raffigurazioni di diverse culture appartenenti a varie epoche -, si contraddistinguono per le pose avvolgenti e possono alludere a più riferimenti, che spaziano dalle antiche sculture di divinità, alle action figurecon cui giocava da bambino fino ad espressioni del contemporaneo. L’artista interviene per numerosi strati su tele ruvide, grattando e utilizzando olio, acrilico, pittura spray, sabbia, carboncino e pastello. La superficie, definita da un lungo processo di stratificazioni, è per lui importante quanto l’immagine rappresentata.
Nell’esplorare la figura umana, Kevin Francis Graysi concentra invece sulla dimensione tattile del marmo trasmettendo un senso di delicatezza nell’abilità di plasmarlo, che rivela la volontà di sollecitare riflessioni intime. Scolpendo membra velate e volti dai tratti enfatizzati, agisce in uno spazio liminale tra astrazione e figurazione, movimento e stasi. Il suo vasto immaginario attinge ad una personale eredità culturale, unita a richiami letterari e filosofici.
L’occasione pone in dialogo le opere pittoriche di Daniel Crews-Chubb e scultoree di Kevin Francis Gray, caratterizzate da un vocabolario visivo comune che unisce il figurativo e l’astratto. Attraverso tecniche diverse, i lavori del pittore inglese e dello scultore irlandese sviscerano la materia stimolando forti introspezioni psicologiche. L’osservatore viene così incoraggiato a contemplarli intensamente e ad immergersi nei loro volumi, incavi e dettagli, lasciandosi trasportare in un vorticoso percorso di miti, apparizioni che si palesano per poi scomparire, colori ed elaborate texture.