Informazioni sulla mostra

La Galleria Eduardo Secci è lieta di presentare En Plein Écran, la mostra personale online dell’artista australiano Michael Staniak. La rassegna, che durerà dal 9 marzo al 9 maggio 2021, includerà l’ultima serie di lavori di Staniak esplorando l’intersezione tra esperienza fisica e virtuale.

In una contemporaneità in cui il nostro rapporto con l’alterità è costantemente filtrato da uno schermo, il corpo di lavoro di Staniak si interroga sul nostro rapporto con il mondo naturale attraverso il significato che l’atto di dipingere ha assunto nel corso degli anni. Gli impressionisti vedevano la tecnologia come un impulso a stabilire un rapporto diretto con il paesaggio circostante, concentrandosi sul processo creativo mentre cercavano di catturare l’istantaneità di un nuovo periodo storico in rapida evoluzione. Allo stesso modo, la ricerca di Staniak, consapevole del peso che le nuove tecnologie hanno sulla nostra percezione delle immagini e della natura, si sofferma sull’esplorazione degli elementi organici ed esamina in che modo una riconciliazione con il regno naturale sia possibile.

In effetti, la stessa “particolare inclinazione verso la modernità” a cui si riferisce Belinda Thomson quando descrive il progetto impressionista, sembra essere anche alla base della ricerca di Michael Staniak. All’interno della mostra l’artista presenta due grandi nuove serie di dipinti “Nature” e “Oxide”, che pur restando connesse allo schermo come punto di partenza, propongono una riflessione sul ruolo della pittura nella contemporaneità. Così nel lavoro di Staniak, la tradizione della pittura en plein air diventa en plein écran. Se la serie Oxide è caratterizzata dall’utilizzo di materiali presenti nel paesaggio circostante, la serie Nature è il risultato di un processo combinato digitale e chimico, dove i singoli elementi, come PNG o immagini di elementi naturali, vengono assemblati attraverso un software, stampati e poi uniti alla superficie pittorica, creando un paesaggio immaginario familiare ma altrettanto insolito.

Nei serie Oxide, Michael Staniak crea i dipinti principalmente a mano – costruisce la trama con strati irregolari di gesso e poi dipinge la superficie in una serie di modi – i suoi dipinti hanno una particolare somiglianza con le stampe digitali. In effetti, è necessario vedere le opere da vicino per percepire qualsiasi consistenza o profondità e, come tali, si comportano come dipinti trompe l’oeil contemporanei che confondono i sensi. Alcuni dipinti, tuttavia, utilizzano metodi digitali di output e così facendo creano un dialogo tra i due modi di produzione. Le sue opere esplorano una nuova estetica della pittura, influenzata dalle tecnologie digitali, come i touch pad, gli smartphone, i personal computer e Internet. Oltre all’identificazione di Staniak con un patrimonio storico-artistico che include pitture rupestri, antichi rilievi in marmo, minimalismo e dipinti a goccia, aggiunge anche all’eredità degli artisti Finish Fetish della California meridionale degli anni ’60 e ’70 e gli artisti di Luce e Spazio del stessa epoca.

La Galleria Eduardo Secci è lieta di presentare En Plein Écran, la mostra personale online dell’artista australiano Michael Staniak. La rassegna, che durerà dal 9 marzo al 9 maggio 2021, includerà l’ultima serie di lavori di Staniak esplorando l’intersezione tra esperienza fisica e virtuale.

In una contemporaneità in cui il nostro rapporto con l’alterità è costantemente filtrato da uno schermo, il corpo di lavoro di Staniak si interroga sul nostro rapporto con il mondo naturale attraverso il significato che l’atto di dipingere ha assunto nel corso degli anni. Gli impressionisti vedevano la tecnologia come un impulso a stabilire un rapporto diretto con il paesaggio circostante, concentrandosi sul processo creativo mentre cercavano di catturare l’istantaneità di un nuovo periodo storico in rapida evoluzione. Allo stesso modo, la ricerca di Staniak, consapevole del peso che le nuove tecnologie hanno sulla nostra percezione delle immagini e della natura, si sofferma sull’esplorazione degli elementi organici ed esamina in che modo una riconciliazione con il regno naturale sia possibile.

In effetti, la stessa “particolare inclinazione verso la modernità” a cui si riferisce Belinda Thomson quando descrive il progetto impressionista, sembra essere anche alla base della ricerca di Michael Staniak. All’interno della mostra l’artista presenta due grandi nuove serie di dipinti “Nature” e “Oxide”, che pur restando connesse allo schermo come punto di partenza, propongono una riflessione sul ruolo della pittura nella contemporaneità. Così nel lavoro di Staniak, la tradizione della pittura en plein air diventa en plein écran. Se la serie Oxide è caratterizzata dall’utilizzo di materiali presenti nel paesaggio circostante, la serie Nature è il risultato di un processo combinato digitale e chimico, dove i singoli elementi, come PNG o immagini di elementi naturali, vengono assemblati attraverso un software, stampati e poi uniti alla superficie pittorica, creando un paesaggio immaginario familiare ma altrettanto insolito.

Nei serie Oxide, Michael Staniak crea i dipinti principalmente a mano – costruisce la trama con strati irregolari di gesso e poi dipinge la superficie in una serie di modi – i suoi dipinti hanno una particolare somiglianza con le stampe digitali. In effetti, è necessario vedere le opere da vicino per percepire qualsiasi consistenza o profondità e, come tali, si comportano come dipinti trompe l’oeil contemporanei che confondono i sensi. Alcuni dipinti, tuttavia, utilizzano metodi digitali di output e così facendo creano un dialogo tra i due modi di produzione. Le sue opere esplorano una nuova estetica della pittura, influenzata dalle tecnologie digitali, come i touch pad, gli smartphone, i personal computer e Internet. Oltre all’identificazione di Staniak con un patrimonio storico-artistico che include pitture rupestri, antichi rilievi in marmo, minimalismo e dipinti a goccia, aggiunge anche all’eredità degli artisti Finish Fetish della California meridionale degli anni ’60 e ’70 e gli artisti di Luce e Spazio del stessa epoca.

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