Informazioni sulla mostra

La galleria Secci è lieta di presentare la bipersonale The eternal reverie, a cura di Pier Paolo Pancotto. La mostra, allestita nei nuovi spazi espositivi di Pietrasanta (via G. Garibaldi 10) dal 3 giugno al 16 luglio, è il primo progetto che inaugura la sede estiva della galleria.

La pratica di Radu Oreian trae fondamento dalle tecniche classiche del disegno e della pittura, esplorando come la storia, i miti antichi e gli archivi plasmino la nostra società e la nostra comprensione dell’umanità. I suoi ‘Molecular Paintings’ sono lavori che ricordano miniature dai dettagli minuziosi, in grado di catturare l’occhio dello spettatore e trasportarlo attraverso la superficie intrisa di pittura e condurlo al significato più profondo del dipinto. Il filo rosso che attraversa ed unisce i lavori di Radu Oreian si manifesta nella creazione di una nuova impronta visiva meditativa dotata di una densità particolare che sembra esistere in uno stato pulsante di tensione e rilassamento.

I suoi lavori saranno affiancati a quelli del Maestro Giorgio de Chirico, forte di un’aperta cultura mediterranea, che aveva acquisito non solo grazie ai suoi natali, ma anche grazie ai suoi soggiorni in Europa. È da queste esperienze che de Chirico maturò l’esigenza di mettere a punto un nuovo linguaggio, che di fatto si rivelò tra i più originali e anche tra i più enigmatici del Novecento. De Chirico è considerato il padre della pittura metafisica, che nasceva come reazione alle avanguardie cubiste e futuriste e si poneva come una delle esperienze più innovative della prima parte del secolo.

 

Pier Paolo Pancotto è il curatore del programma espositivo dell’Art Club a Villa Medici – Accademia di Francia a Roma. 

Radu Oreian (Târnăveni, 1984) attualmente lavora e vive in Francia. Nel 2002 ha ottenuto una laurea all’Università di Arte e Design di Cluj-Napoca per poi continuare i suoi studi alla National University of Art di Bucharest dove si è diplomato nel 2007.

Radu Oreian è stato protagonista di numerose mostre personali: 1969 Gallery, A sea of green and blue (New York, 2022), SVIT Gallery, Befriending the memory muscle (Praga, 2020, con Ciprian Mureşan), Gallery Nosco, Microsripts and Melted Matters (Londra, 2019), Gallery ISA, Farewell To The Thinker of Thoughts (Mumbai, 2018). Tra i suoi progetti istituzionali: La Fondazione, Project Room (Roma, 2020, personale), The Last Agora, Plan B Foundation (Cluj-Napoca, 2019) e Chasseur d’Images, Musée de la Chasse et de la Nature (Parigi, 2019). Tra le sue mostre collettive: One in a million, Gallery Nosco (Marsiglia, 2018) e On The Sex of Angels, Nicodim Gallery (Bucarest, 2017).

Giorgio de Chirico (Volos, Grecia, 1888 – Roma 1978), fu uno degli iniziatori e uno dei principali esponenti della corrente artistica della pittura metafisica.

Figlio di un ingegnere ferroviario, visse dapprima ad Atene, dove studiò al locale politecnico, poi, nel 1905, si trasferì con la madre e con il fratello Andrea (Alberto Savinio) a Monaco di Baviera. L’arte di A. Böcklin e la filosofia di Nietzsche lo impressionarono profondamente. Cominciò a dipingere quadri allegorici e nel 1910 compì un viaggio a Firenze. Dipinse allora l’Enigma dell’oracolo e l’Enigma d’un pomeriggio d’autunno, le prime opere in cui si rivelano le possibilità simboliche del sogno, in cui oggetti reali si trovano in relazioni innaturali e insolite, calate entro un’atmosfera sospesa. Dal 1911 al 1915 fu a Parigi, dove frequentò G. Apollinaire, M. Jacob, P. Picasso. Rivelatore e chiarificatore fu soprattutto l’incontro con G. Apollinaire. Tornato in Italia, dove prestò  servizio militare durante la guerra, conobbe C. Carrà, l’iniziatore della pittura “metafisica”, volta a creare suggestioni fantastiche con l’accostamento di oggetti disparati, specialmente di statue antiche in  spazi costruiti secondo le regole della prospettiva quattrocentesca ma accesi da colori dal timbro decisamente moderno, in cui convivevano associazioni stupefacenti di sensi, di idee, di storia e di tempo. Nel 1925 ritornò per un breve periodo a Parigi, agli albori del surrealismo; ma già si era orientato, decorando varie ville romane, verso una pittura apertamente romantica, abbandonando il severo rigore della pittura “metafisica”. Passò poi a rievocare motivi classici (cavalli in riva al mare, gladiatori, ecc.) e si volse quindi a un realismo d’effetto d’ispirazione secentesca. Numerosi furono anche gli autoritratti, in cui de Chirico si rappresentava attraverso quadri celebrativi o volutamente ironici. L’amore per la pittura metafisica tornò a imporsi nelle ultime opere, in cui de Chirico confermò il suo desiderio di svelare il mistero dell’esistenza attraverso il fascino dei suoi quadri. Fu anche scenografo, scrisse un romanzo (Hebdomeros, 1930) e un’autobiografia (1945). Negli ultimi tempi assunse una posizione polemica contro l’arte contemporanea. Nel 2008, in occasione del trentennale della sua morte, la Galleria d’arte moderna di Roma dedicò all’artista un’ampia retrospettiva in cui si analizzavano le radici della sua passione per la pittura antica; parallelamente, nella mostra Eccellenza italiana. Arte, moda e gusto nelle icone della pubblicità allestita presso i Musei Mazzucchelli di Brescia, furono esposti bozzetti e manifesti realizzati da de Chirico per alcune campagne pubblicitarie.

La galleria Secci è lieta di presentare la bipersonale The eternal reverie, a cura di Pier Paolo Pancotto. La mostra, allestita nei nuovi spazi espositivi di Pietrasanta (via G. Garibaldi 10) dal 3 giugno al 16 luglio, è il primo progetto che inaugura la sede estiva della galleria.

La pratica di Radu Oreian trae fondamento dalle tecniche classiche del disegno e della pittura, esplorando come la storia, i miti antichi e gli archivi plasmino la nostra società e la nostra comprensione dell’umanità. I suoi ‘Molecular Paintings’ sono lavori che ricordano miniature dai dettagli minuziosi, in grado di catturare l’occhio dello spettatore e trasportarlo attraverso la superficie intrisa di pittura e condurlo al significato più profondo del dipinto. Il filo rosso che attraversa ed unisce i lavori di Radu Oreian si manifesta nella creazione di una nuova impronta visiva meditativa dotata di una densità particolare che sembra esistere in uno stato pulsante di tensione e rilassamento.

I suoi lavori saranno affiancati a quelli del Maestro Giorgio de Chirico, forte di un’aperta cultura mediterranea, che aveva acquisito non solo grazie ai suoi natali, ma anche grazie ai suoi soggiorni in Europa. È da queste esperienze che de Chirico maturò l’esigenza di mettere a punto un nuovo linguaggio, che di fatto si rivelò tra i più originali e anche tra i più enigmatici del Novecento. De Chirico è considerato il padre della pittura metafisica, che nasceva come reazione alle avanguardie cubiste e futuriste e si poneva come una delle esperienze più innovative della prima parte del secolo.

 

Pier Paolo Pancotto è il curatore del programma espositivo dell’Art Club a Villa Medici – Accademia di Francia a Roma. 

Radu Oreian (Târnăveni, 1984) attualmente lavora e vive in Francia. Nel 2002 ha ottenuto una laurea all’Università di Arte e Design di Cluj-Napoca per poi continuare i suoi studi alla National University of Art di Bucharest dove si è diplomato nel 2007.

Radu Oreian è stato protagonista di numerose mostre personali: 1969 Gallery, A sea of green and blue (New York, 2022), SVIT Gallery, Befriending the memory muscle (Praga, 2020, con Ciprian Mureşan), Gallery Nosco, Microsripts and Melted Matters (Londra, 2019), Gallery ISA, Farewell To The Thinker of Thoughts (Mumbai, 2018). Tra i suoi progetti istituzionali: La Fondazione, Project Room (Roma, 2020, personale), The Last Agora, Plan B Foundation (Cluj-Napoca, 2019) e Chasseur d’Images, Musée de la Chasse et de la Nature (Parigi, 2019). Tra le sue mostre collettive: One in a million, Gallery Nosco (Marsiglia, 2018) e On The Sex of Angels, Nicodim Gallery (Bucarest, 2017).

Giorgio de Chirico (Volos, Grecia, 1888 – Roma 1978), fu uno degli iniziatori e uno dei principali esponenti della corrente artistica della pittura metafisica.

Figlio di un ingegnere ferroviario, visse dapprima ad Atene, dove studiò al locale politecnico, poi, nel 1905, si trasferì con la madre e con il fratello Andrea (Alberto Savinio) a Monaco di Baviera. L’arte di A. Böcklin e la filosofia di Nietzsche lo impressionarono profondamente. Cominciò a dipingere quadri allegorici e nel 1910 compì un viaggio a Firenze. Dipinse allora l’Enigma dell’oracolo e l’Enigma d’un pomeriggio d’autunno, le prime opere in cui si rivelano le possibilità simboliche del sogno, in cui oggetti reali si trovano in relazioni innaturali e insolite, calate entro un’atmosfera sospesa. Dal 1911 al 1915 fu a Parigi, dove frequentò G. Apollinaire, M. Jacob, P. Picasso. Rivelatore e chiarificatore fu soprattutto l’incontro con G. Apollinaire. Tornato in Italia, dove prestò  servizio militare durante la guerra, conobbe C. Carrà, l’iniziatore della pittura “metafisica”, volta a creare suggestioni fantastiche con l’accostamento di oggetti disparati, specialmente di statue antiche in  spazi costruiti secondo le regole della prospettiva quattrocentesca ma accesi da colori dal timbro decisamente moderno, in cui convivevano associazioni stupefacenti di sensi, di idee, di storia e di tempo. Nel 1925 ritornò per un breve periodo a Parigi, agli albori del surrealismo; ma già si era orientato, decorando varie ville romane, verso una pittura apertamente romantica, abbandonando il severo rigore della pittura “metafisica”. Passò poi a rievocare motivi classici (cavalli in riva al mare, gladiatori, ecc.) e si volse quindi a un realismo d’effetto d’ispirazione secentesca. Numerosi furono anche gli autoritratti, in cui de Chirico si rappresentava attraverso quadri celebrativi o volutamente ironici. L’amore per la pittura metafisica tornò a imporsi nelle ultime opere, in cui de Chirico confermò il suo desiderio di svelare il mistero dell’esistenza attraverso il fascino dei suoi quadri. Fu anche scenografo, scrisse un romanzo (Hebdomeros, 1930) e un’autobiografia (1945). Negli ultimi tempi assunse una posizione polemica contro l’arte contemporanea. Nel 2008, in occasione del trentennale della sua morte, la Galleria d’arte moderna di Roma dedicò all’artista un’ampia retrospettiva in cui si analizzavano le radici della sua passione per la pittura antica; parallelamente, nella mostra Eccellenza italiana. Arte, moda e gusto nelle icone della pubblicità allestita presso i Musei Mazzucchelli di Brescia, furono esposti bozzetti e manifesti realizzati da de Chirico per alcune campagne pubblicitarie.

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