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Barocco e contemporaneo nei dipinti di Marco Eusepi in mostra a Noto

Barocco e contemporaneo nei dipinti di Marco Eusepi in mostra a Noto
‘artista e Eduardo Secci

Le sale barocche di Palazzo Trigona, a Noto, riaprono al pubblico dopo 40 anni: la Galleria Eduardo Secci presenta i dipinti di Marco Eusepi.

Barocco e contemporaneo, due dimensioni in dialogo al di là del tempo ma profondamente nello spazio e attraverso il linguaggio universale della pittura. A Noto, città siciliana patrimonio dell’Unesco, inserita nel sito delle “Città tardo-barocche del Val di Noto”, gli spazi di Palazzo Trigona, sontuosa architettura monumentale con i suoi caratteristici nove balconi panciuti, si aprono al pubblico per la prima volta dopo 40 anni, per ospitare le opere di Marco Eusepi, in occasione di “Giardini”, mostra presentata dalla Galleria Eduardo Secci, con sede a Firenze e Milano, e curata da Pier Paolo Pancotto. Nato nel 1991, ad Anzio, Eusepi ha scelto personalmente gli ambienti da dedicare alla mostra, carichi di ornamenti e stucchi, affreschi e pitture murali, che entrano in contatto con le opere, lavori pittorici su tela e su carta, di piccole e grandi dimensioni.

Una fantasmagoria di forme, elementi, colori, suggestioni e sconfinamenti, che esprime la ricerca di Eusepi sul mezzo pittorico. Frammenti di natura e scorci di paesaggio sono i soggetti ritratti e rielaborati dall’artista, partendo dalla tradizione del genere per approdare a una visione contemporanea, frammentaria o coesa, tra linee, campiture e macchie che avanzano e si ritirano dalla superficie. Nella sua grammatica pittorica, la superficie diventa un campo di decostruzione formale in cui si fondono piani diversi, mettendo in discussione le gerarchie compositive attraverso la creazione di nuovi organismi materiali.

Paesaggi autobiografici

“Le opere trovano posto nelle suggestive stanze dell’edificio barocco, Palazzo Trigona di Cannicarao, integrandosi integralmente con esse, quasi come se fossero sempre state lì e solo ora rivelassero la loro presenza. Molte di esse, infatti, sono state concepite dall’artista per l’occasione e, unite alle altre, danno vita a una sorta di grande installazione che, senza soluzione di continuità, si dispiega nel palazzo, sottolineando il carattere ambientale che la sintassi pittorica di Eusepi è in grado di generare”, spiega Pancotto nel testo critico che accompagna la mostra.

“Le opere, tutte datate tra il 2019 e il 2022, hanno come soggetto paesaggi o elementi vegetali che, seguendo una gamma cromatica a volte più fedele alla realtà e a volte più fantasiosa, emergono dal fondo chiaro della carta con la stessa sfrenata velocità con cui percorrono lo sguardo e il cuore dell’artista nella vita di tutti i giorni”, ha continuato il curatore. “In breve, si potrebbe riassumere così il suo sistema operativo: affidarsi alla rapidità del gesto pittorico per trasmettere l’immediatezza di una sensazione – per lo più suscitata dalla natura – e renderne così partecipi gli spettatori, condividendo con loro l’esperienza percettiva che l’ha generata; spontaneamente, senza ricorrere ad alcun artificio, così come, seguendo il corso naturale delle cose, l’evento si è verificato. In questo senso, questi fiori, queste vedute assumono un carattere quasi autobiografico, data la natura intima che li ha determinati”.

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