Informazioni sull'artista

Matthew Ritchie nasce a Londra nel 1964, si laurea al Camberwell College of Art nel 1986 ed emigra negli Stati Uniti d’America nel 1987. Oggi vive e lavora a New York.

Le sue opere, quali installazioni ambientali di dipinti, disegni a parete, giochi, sculture, film e performance, rappresentano una continua indagine sull’idea di incarnazione dell’ informazione, esplorata tramite un universo condiviso di storie e immagini interconnesse che attingono dagli ambiti dell’arte, architettura, scienza, fantasia, sociologia, antropologia, mitologia, storia e delle dinamiche culturali, tutti uniti da un unico linguaggio visivo. Egli descrive generazioni di sistemi, idee e le loro relative interpretazioni in una sorta di ragnatela celebrale, concretizzando teorie di informazioni e ere effimere e intangibili in una forma gestuale unica e riconoscibile, che enfatizzi soprattutto le tracce della presenza umana.

Nel 1997, l’artista dà inizio a una serie di dipinti e installazioni intitolate The Main Sequence, che mirano a rappresentare visivamente la teoria del tutto tramite una narrazione frammentata. Ogni dipinto della serie si sviluppa come parte di un gioco interattivo che tenta di sintetizzare un intero campo di conoscenze, come quelle della fisica e biologia, tramite una storia stratificata ed immersiva. Matthew Ritchie è anche impegnato nel campo di ambiziosi progetti di arte pubblica, che proiettano complesse idee in spazi comunitari, focalizzandosi su progetti in cui il contenuto informativo del posto possa essere integrato nella forma architettonica del lavoro.

Negli ultimi anni, l’artista ha inoltre portato avanti un progetto per tracciare una storia visiva completa del segno di notazione o diagramma. Divisa in 3 parti: The Temptation of the Diagram, Surrender to the Diagram e The Demon in the Diagram, l’indagine ancora in corso si è manifestata in una serie di dipinti, performance, installazioni e una pubblicazione che esamina l’influenza del linguaggio notazionale sul sistema e sulla produzione del linguaggio. La raccolta di lavori più recenti di Matthew Ritchie, Time Diagrams, un’ambiziosa sequenza di 100 parti fra dipinti, pavimenti, pareti e performance, cerca di studiare la struttura e il linguaggio informativo della storia.

Ritchie ha esposto a livello internazionale negli ultimi vent’anni, incluse mostre personali presso Moody Center for the Arts at Rice University, Houston, TX (2018); Institute of Contemporary Art, Boston, MA (2014); ZKM Karlsruhe (2012); Barbican Theatre, Londra, UK (2012); Brooklyn Academy of Music (2009); NY, St. Louis Art Museum, MO (2007); MASS MoCA, North Adams, MA (2004); Contemporary Art Museum, Houston, TX (2003); and Dallas Museum of Art, TX (2001).

Recentemente è stato premiato del 2018-19 Dasha Zhukova Distinguished Visiting Artist al MIT Center for Art, Science & Technology. Le sue opere sono state esposte alla Whitney Biennial nel 1997, Sydney Biennale nel 2002, Bienal de Sao Paulo nel 2004, Seville Bienal nel 2008, Havana Bienal, e all’11esima Biennale Internazionale di Architettura di Venezia, Italia nel 2008; così come in importanti esposizioni presso il Solomon R. Guggenheim Museum, New York, NY; il Museum of Modern Art, New York, NY e il San Francisco Museum of Modern Art, CA.

Il suo lavoro è entrato a far parte di prestigiose collezioni permanenti come: Museum of Modern Art, New York, NY; Solomon R. Guggenheim Museum, New York, NY;  Whitney Museum of American Art, New York, NY; San Francisco Museum of Modern Art, CA; Collezione Maramotti, Reggio Emilia, Italy; e the MIT List Visual Arts Center, Boston, MA fra le altre.

 

Matthew Ritchie nasce a Londra nel 1964, si laurea al Camberwell College of Art nel 1986 ed emigra negli Stati Uniti d’America nel 1987. Oggi vive e lavora a New York.

Le sue opere, quali installazioni ambientali di dipinti, disegni a parete, giochi, sculture, film e performance, rappresentano una continua indagine sull’idea di incarnazione dell’ informazione, esplorata tramite un universo condiviso di storie e immagini interconnesse che attingono dagli ambiti dell’arte, architettura, scienza, fantasia, sociologia, antropologia, mitologia, storia e delle dinamiche culturali, tutti uniti da un unico linguaggio visivo. Egli descrive generazioni di sistemi, idee e le loro relative interpretazioni in una sorta di ragnatela celebrale, concretizzando teorie di informazioni e ere effimere e intangibili in una forma gestuale unica e riconoscibile, che enfatizzi soprattutto le tracce della presenza umana.

Nel 1997, l’artista dà inizio a una serie di dipinti e installazioni intitolate The Main Sequence, che mirano a rappresentare visivamente la teoria del tutto tramite una narrazione frammentata. Ogni dipinto della serie si sviluppa come parte di un gioco interattivo che tenta di sintetizzare un intero campo di conoscenze, come quelle della fisica e biologia, tramite una storia stratificata ed immersiva. Matthew Ritchie è anche impegnato nel campo di ambiziosi progetti di arte pubblica, che proiettano complesse idee in spazi comunitari, focalizzandosi su progetti in cui il contenuto informativo del posto possa essere integrato nella forma architettonica del lavoro.

Negli ultimi anni, l’artista ha inoltre portato avanti un progetto per tracciare una storia visiva completa del segno di notazione o diagramma. Divisa in 3 parti: The Temptation of the Diagram, Surrender to the Diagram e The Demon in the Diagram, l’indagine ancora in corso si è manifestata in una serie di dipinti, performance, installazioni e una pubblicazione che esamina l’influenza del linguaggio notazionale sul sistema e sulla produzione del linguaggio. La raccolta di lavori più recenti di Matthew Ritchie, Time Diagrams, un’ambiziosa sequenza di 100 parti fra dipinti, pavimenti, pareti e performance, cerca di studiare la struttura e il linguaggio informativo della storia.

Ritchie ha esposto a livello internazionale negli ultimi vent’anni, incluse mostre personali presso Moody Center for the Arts at Rice University, Houston, TX (2018); Institute of Contemporary Art, Boston, MA (2014); ZKM Karlsruhe (2012); Barbican Theatre, Londra, UK (2012); Brooklyn Academy of Music (2009); NY, St. Louis Art Museum, MO (2007); MASS MoCA, North Adams, MA (2004); Contemporary Art Museum, Houston, TX (2003); and Dallas Museum of Art, TX (2001).

Recentemente è stato premiato del 2018-19 Dasha Zhukova Distinguished Visiting Artist al MIT Center for Art, Science & Technology. Le sue opere sono state esposte alla Whitney Biennial nel 1997, Sydney Biennale nel 2002, Bienal de Sao Paulo nel 2004, Seville Bienal nel 2008, Havana Bienal, e all’11esima Biennale Internazionale di Architettura di Venezia, Italia nel 2008; così come in importanti esposizioni presso il Solomon R. Guggenheim Museum, New York, NY; il Museum of Modern Art, New York, NY e il San Francisco Museum of Modern Art, CA.

Il suo lavoro è entrato a far parte di prestigiose collezioni permanenti come: Museum of Modern Art, New York, NY; Solomon R. Guggenheim Museum, New York, NY;  Whitney Museum of American Art, New York, NY; San Francisco Museum of Modern Art, CA; Collezione Maramotti, Reggio Emilia, Italy; e the MIT List Visual Arts Center, Boston, MA fra le altre.

 

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    Matthew Ritchie
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